Il procuratore Aurelio Rasselli, dopo tanti anni di onorato lavoro al Nord e un matrimonio finito male, decide di tornare a prestare servizio a Larodi, il suo paese d’origine calabrese.
La delusione per la moglie che ormai si è risposata lo convince a lasciarsi tutto alle spalle, anche il figlio, e ripartire da dove aveva cominciato.
Appena arrivato, in pieno lockdown, si trova alle prese con un caso di omicidio: quello di Renzo Giorgetti, camionista, freddato nella sua macchina con due colpi alla testa in quello che sembra essere un classico delitto della ’ndrangheta. Tutti i «signa» portano in quella direzione.
Soprattutto perché il paese è teatro di scontro tra le due fazioni guidate da don Pippo Traversi e dal boss emergente Alessandro Turello, noto per le sue attività di strozzinaggio che mettono in ginocchio gli imprenditori locali.
Alle già complesse indagini, si aggiunge anche la scomparsa di Sebastiano Sbranchella, un ragazzo del luogo che l’anno prima era sparito in circostanze misteriose dopo essersi apertamente opposto all’invito di don Pippo di offrirgli una birra.
Tra ipotesi e interrogatori, Rasselli entra in contatto persino con il mondo oscuro del web, e in particolare con un gruppo, che si rivela essere una vera e propria setta religiosa popolata da individui che utilizzano profili falsi per venerare un sedicente «Santone».
Vita online e vita offline si mescolano, e solo tra mille difficoltà amplificate dalla pandemia il procuratore riuscirà a dare un nome al colpevole.