Appassionato di teatro fin dalla tenera età, Lucio Piccoli si racconta senza riserve intervallando aneddoti divertenti, privati e professionali, a riflessioni profonde. Dal suo esordio, comico solo per caso, ai suoi primi tour nell’hinterland milanese, a bordo della Balilla nera del capocomico, diventa imprenditore di se stesso fondando la sua prima compagnia «Rivista… mai Vista!».
Certo che per avere successo sia necessario lavorare con veri professionisti, tra gli anni Sessanta e Settanta convince Lucio Flauto, noto attore cinematografico e teatrale di quel periodo, a presentare i suoi primi spettacoli e, proprio da lui, ottiene la sua prima referenza e il suggerimento di un «nome d’arte» per affermarsi da protagonista. Gira così i suoi primi Caroselli per la televisione, riuscendo a trasformare i peggiori imprevisti in situazioni di comicità, e diventa presentatore in feste popolari dove conosce artisti di grande fama con i quali stabilisce rapporti umani solidi e duraturi. E quando tramonteranno avanspettacolo e rivista, Piccoli si lancia in una nuova carriera, quella di impresario e poi di direttore artistico di Antennatre Lombardia.
Una vita da impresario è il racconto autobiografico di un uomo capace di affrontare i cambiamenti, e rimettersi in gioco più volte senza mai rinunciare alla propria passione. Un uomo che ha fatto dell’autoironia, dell’amore per il proprio lavoro e del rispetto dell’artista le chiavi del proprio successo.